Dei cinque anni delle superiori la cosa che in molti ricordano con più piacere é sicuramente la gita del liceo, uno dei momenti più belli della vita. Cinque giorni di paura e delirio in cui due o tre classi partivano per mete come Lisbona, Parigi o Vienna.
In teoria si trattava di fare un viaggio culturale. In pratica sappiamo tutti che non è così. Nei ricordi di ogni ragazzo e di ogni ragazza la gita del liceo resterà per sempre un’esperienza unica. Non grazie ai monumenti e alle opere d’arte, per quelle ci sarà tutta la vita per apprezzarle. Ma grazie ad aneddoti che ancora oggi vengono ripescati quando vecchi compagni di classe si rincontrano.
Lo sviluppo della gita è il seguente: di mattina ci si svegliava e si andava a visitare la città. Con le sue statue e le sue piazze, i musei e visite guidate. Per pranzo gli studenti avevano un’ora barra due di libertà in cui poter mangiare a fare un giro senza regole da seguire. Veniva dato un appuntamento al termine di queste due ore per potersi riunire e continuare il percorso giornaliero.
Una volta terminata la giornata si rientrava in albergo e da lì iniziava il bello. Si sceglieva la stanza principale e via in 20 dentro una stanza da 4.
La gita del liceo, uno dei momenti più belli della vita. Si fa solitamente in quinto superiore. Ma i più fortunati hanno anche l’occasione di poterne vivere più di una durante i 5 anni di liceo.
Un pensiero ripensando alle gite non può non andare allo storico Pullman affittato per fare i consueti giri.
Ogni posto aveva una collocazione ben precisa: in testa al pullman, vicino al conducente e ai prof c’erano i “Secchioni” ossia i preferiti dei professori, con le loro medie dell’8 abbondante.
Subito dietro i moderati. La Svizzera degli alunni, né secchioni né criminali. Solitamente sono i classici che con la loro media del 7 che hanno buoni rapporti con tutti.
Veniamo ora alla parte “calda” del Pullman. Prima dell’ultima fila, c’erano i casinisti. Il braccio delle rivolte, sempre presenti in ogni situazione di degrado della classe. Per loro la nota sul registro non era una novità, ma tutto sommato sapevano difendersi rispetto alle vere menti “criminali” della classe. Loro stavano tutti all’ultima fila. Lì in quei 5 posti trovavi i veri boss. In stile Banda della Magliana, state certi che nella gita non si muoveva una foglia senza che quei 5 lo sapessero.